LE SETTE LETTERE DELL’EROTICA

TERZA PARTE

Ho preso le sette lettere del termine ” Erotica” come lettere iniziali di un acrostico in italiano

Ho voluto ridare, per mezzo di una nuova interpretazione artistica, al grande tema dell’Erotica il suo originario diritto e splendore, perduti nel mondo occidentale negli ultimi decenni, a causa di abuso pubblicitario che l’ha condotto dalla banalità alla pornografia.

Io personalmente, non avrei avuto questo pensiero, perché per me l’Erotica non possiede questa importanza dominante.

Mi ha convinto l’assenza, ormai da troppo tempo, di questa tematica nella scultura, e ho accettato, però ancora incerto sulla riuscita di questa impresa.

Come prima cosa dovevo chiarire il tema, riducendolo: ho preso le sette lettere del termine ” Erotica ” come lettere iniziali di un acrostico in italiano.

E = Erezione 
R = Risveglio femminile
O = Omosessualità
T = Tentazione 
I = Innamorati
C = Coito 
A = Armonia

Con questo orientamento tematico l’idea erotica diventava comprensibile, e devo ammettere che il meditare sulle singole lettere era stimolante. Ho scelto una collocazione strategica, nel mio studio, per la scultura del dio Eros da poco finita, in modo che agisse creativamente.

La prima lettera, E=erezione, venne così del tutto spontaneamente nella sua prestanza maschile.

Per la seconda, R=risveglio femminile, dovevo prima penetrare nella psiche della donna, per poter esprimere la sua vulnerabile sensibilità.

Con la terza lettera, O=omosessualità, ero davanti a una porta chiusa. Ciò che fino a quel momento sapevo non mi aiutava per portarmi avanti. Qui avevo bisogno di un altro Virgilio e mi rivolsi molto in alto, all’on. Franco Grillini, bolognese, presidente onorario delle Associazioni Gay in Italia. Egli accettò gentilmente il mio invito a una cena con due suoi amici, cena che portò a una conversazione interessante e per me illuminante. Essi erano molto attirati dall’idea e dal concetto e, quando ho loro fatto vedere la prima scultura già pronta e finita, l’Erezione, anche entusiasti. Per me nuovo e sorprendente era il loro consiglio unanime, di non usare nessun elemento sessuale, ma di esprimere il rapporto omoerotico nell’affetto sensitivo. Li ho ringraziati per la serata e mi sono dato da fare. Per vedere e giudicare il bozzetto plastico, che era nato da quella serata, Grillini tornò con altri amici, forse per dimostrarmi la ricchezza di un mondo a me sconosciuto. Ma l’importante è che rimasero entusiasti sia del bozzetto sia, più tardi, della sua realizzazione in bronzo.

Con la quarta lettera, T=tentazione, ebbi meno problemi. La scultura si trasformava, con i suoi propri occhi, in attore.

Quando mi volsi poi alla I=innamorati, mi venne subito in mente la descrizione più espressiva, quella di Margherita nel giardino, nel Faust di Goethe “gli intrecciati a quattro occhi “, e qui si confermava di nuovo al meglio il mio linguaggio formale.

Però poi veniva la C=Coito. Qui si poteva facilmente scivolare: volevo esprimere le tre forme dell’unione: procreazione, libidine e sensualità. Per non correre il rischio del pornografico, dovevo scegliere la forma libera con un carattere maschile e femminile che, nella sua dinamica, formava una unione a cerchio.

Per rappresentare l’ultima lettera, A=armonia, ho preso la già creata scultura del “Canto d’Amore”, che si offriva idealmente nel suo equilibrio dinamico fra il maschile e il femminile, chiudendo così il ciclo dell’Erotica.

Avevo liberato l’Erotica, tramite il figurativo sublime, dalla banalità del sesso

Adesso potevo rimettere Eros al suo posto originario, dal mio studio alla mia abitazione, dove è più utile nel privato con la sua irradiazione. Cercando una critica competente dopo la realizzazione in bronzo delle opere, ho di nuovo invitato l’on. Grillini con amici ad una cena, quasi un vernissage. Il loro giudizio, in breve, fu: “avevo liberato l’Erotica, tramite il figurativo sublime, dalla banalità del sesso, e le avevo ridato il suo splendore misterioso ” … Cosa volevo di più?