CONCLUSIONE DELLA RECHERCHE HUMAINE
QUINTA PARTE
La sintesi
di Gilbert Kruft, Bologna luglio 2007
In questa estate 2007 ho concluso con un autoritratto questo tema affascinante sull’essenza dell’uomo; è stato un lungo cammino, una riflessione di oltre trent’anni.
Questa Recherche non pretende un valore scientifico: essa nasce da un’esigenza personale per fare chiarezza sull’essere umano.
Come scultore mi sono espresso nella lingua a me più consona: quella della scultura. Essa non possiede la precisione della parola scritta, però ha il vantaggio di una maggiore forza espressiva, conglobando sia i sensi che l’intelletto dell’osservatore.
Il concetto di bipolarità
Per raggiungere questo obiettivo ciascun tema chiedeva “la sintesi”, sia nel contenuto che nella forma (l’espressione artistica si compone di questi due lati). Da questo concetto di bipolarità si è formato, almeno per me, il risultato della Recherche Humaine.
L’uomo è un prodotto della natura, perciò vive nella sua legge di bipolarità, che si conferma anche nell’evoluzione mentale, formatasi dall’intelligenza emozionale e razionale, oppure soggettivo e oggettivo nel lato sinistro e destro della mente.
Sulla base di questo dualismo mentale si potrebbe spiegare l’intera storia dell’evoluzione culturale dell’uomo: l’intelligenza emozionale formava la verità trascendentale (soggettiva), l’intelligenza razionale quella scientifica (oggettiva). Due verità opposte e spesso contrastanti, cresciute di volta in volta nel loro volume unipolare, però ambedue di una grande importanza culturale.
soggettivo = emozionale, oggettivo = razionale
Questo dualismo mentale, soggettivo = emozionale e oggettivo = razionale, condiziona ogni individuo e diventa spesso il suo dramma.
La soluzione potrebbe essere la riconduzione del dualismo contrastante nella feconda bipolarità originale, da cui nasce l’armonia creativa, come vediamo anche nella mitologia greca, in cui “dall’unione di Ares e Afrodite nasce una figlia con il nome di Armonia”.
Questi miei pensieri, sopra descritti, sono il risultato della mia Recherche, che trova la conferma da sempre e di nuovo nella sublimazione dei contrasti dell’opera d’arte.
La bipolarità e la spaventosa frequenza della unipolarità
La bipolarità e l’humus creativo per l’arte.
L’odierna unipolarità dominante del mercato dell’arte crea solamente L’ETRA.
Ma non c’è da preoccuparsi, l’unipolarità si seccherà da sola, poiché non cerca l’altro polo dal quale potrebbe nutrirsi.
Solo nella cognizione della necessità essenziale della bipolarità, l’umanità potrà maturare e liberarsi della dipendenza dell’unipolare, per sviluppare la propria ricchezza.
La ragione della mia insistenza su questo fattore è la spaventosa frequenza della unipolarità, che ho scoperto nella mia Recherche e che dovevo esprimere scultoreamente. Per esempio, nelle sculture: La Rabbia, L’Esasperazione, L’Incomunicabilità, Il Silenzio dell’Abbandono, La Depressione, L’Egoismo, e così via… Tutte situazioni aggravanti per l’uomo che è diventato prigioniero della sua unipolarità.
Per fortuna ho incontrato anche l’opposto, che ho modellato con un grande spirito liberatorio, pensando sempre alla figlia dell’unione di Ares e afrodite, alla Armonia.